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Perché non arrendersi mai: la fluffosa vegan

Sono riuscita a fare la fluffosa vegan che immaginavo, come avevo intuito. L’ho pensata, coccolata nella mia testa, impastata e cotta tantissime volte mentre facevo la spesa, portavo mia figlia a scuola, pulivo casa, lavoravo, leggevo. Questo dolce ha abitato la mia immaginazione per tanto tanto tempo, e adesso è qui: profumata, reale, sul tavolo davanti a me.

Questo dolce mi ricorda oggi qualcosa: che ne vale sempre la pena, che andare avanti fino a realizzare i propri sogni  è amore per se stessi, rispetto del proprio intuito. Cucinare mi ha salvata, letteralmente, e fatta rinascere. Quando ho aperto il blog ero nel pieno del divorzio, e tra lievitati, frolle e conserve ho coltivato la pazienza e l’amor proprio. Ho fatto quello che nessuno si sarebbe aspettato da me: cucinare, e cucinare bene. Ho buttato giù l’idea che avevo di me stessa e mi sono reinventata, lontano dai libri, dagli studi universitari, dalla laura con lode e dalla carriera. Ho barattato l’aspettativa che gli altri avevano di me e che io avevo di me stessa, con la libertà di darmi una nuova possibilità. Adesso giorno dopo giorno lavoro per consolidare una nuova professione, la perseveranza, la mia nuova famiglia, la vita in una nuova città. Una ricetta alla volta, un dolce impossibile dopo l’altro.
Saluto il 2017 con il desiderio di comprendere profondamente la lezione che tutto quello che è successo mi ha voluto insegnare, e mi avvicino al nuovo anno con la promessa che sarà l’anno del raccolto.
Grazie a tutti voi che sperimentate le mie ricette e le condividete con le persone che amate. Grazie.

E un grazie speciale a Monica Zacchia e Valentina Cappiello, autrici del libro Le Fluffose, per avermi ispirata a non mollare mai. La ricetta della mia fluffosa vegan è completamente diversa da quella illustrata nel loro volume, ma è anche grazie a loro se la mia versione oggi esiste.

Ho deciso che per adesso non pubblicherò la ricetta della fluffosa, ma la condividerò solo durante i corsi di cucina, perché voglio che questo dolce sia alla base di un incontro, di un raccontarsi.

Grazie a tutte le donne che trasformano il quotidiano ordinario in una meravigliosa avventura.

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