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LaMartinaVerde @GUSTARVIAGGIANDO

Sono stata definita una “spacciatrice di sorrisi”, e devo dire che non mi sono mai sentita così felicemente a mio agio in un epiteto.

Ringrazio di cuore Roberta Capanni e Nadia Fondelli, che hanno creduto in me, si sono incuriosite per la mia storia, mi hanno incontrato negli ultimi due anni a qualche evento, hanno assaggiato i miei succhi e i miei dolcetti e dulcis in fundo hanno approfondito il tutto con una chiacchierata diventata una bella intervista di cinque pagine sulla loro rivista GustarViaggiando. Potete sfogliare tutta la rivista a questo link, e se volete leggere subito l’intervista che mi ha fatto Roberta Capanni, eccola qui sotto 🙂
(tutti i diritti sono di GustarViaggiando)

La spacciatrice di sorrisi (vegan)

Quello che ti cattura è il sorriso. Un sorriso generoso, solare come pochi. Alta, slanciata Martinaverde è una di quelle donne  che sanno esserlo profondamente senza mai esagerare.  Si definisce “una bambina con l’animo antico” e questo dice molto su di lei, sulle sue aspirazioni. Oggi Martinaverde è una blogger ma nel senso più ampio del termine, è una che sperimenta, che fa vedere come si ottengono cose buone e salutari. E tutto questo con la sua piccola attorno. Sì perché lei è prima di tutto una mamma, grande mamma. Abbiamo assaggiato i suoi estratti di frutta e verdure, l’abbiamo vista impastare dolcetti sani e gustosi e abbiamo notato che due degli ingredienti immancabili nelle sue preparazioni sono: la gentilezza e il sorriso. E con queste basi tutto è ancora più buono.
Per questo abbiamo deciso farla conoscere ai nostri lettori, perché di belle persone nei momenti di crisi, c’è sempre più bisogno.
Chi è la MartinaVerde?
Una donna tenace. Penso di potermi definire così, piuttosto che vegan food blogger, come l’etichetta vorrebbe. Sono da sempre stata una bambina con un animo antico, divoro libri, cammino tanto e osservo. E se casco mi rialzo. Ecco perché quando 8 anni fa ho preso il lavoro e ho scoperto di essere incinta non mi sono rassegnata. La cosa più difficile è stata accettare che potevo cambiare strada e costruire un futuro diverso da quello per cui avevo studiato e faticato tanto (la storia dell’arte). Sì la cosa più difficile non è stato mettermi a cucinare quanto immaginare per me un cambiamento, e intraprenderlo. E poi tutto ha iniziato dolcemente ma tenacemente a disegnare una strada che sembrava naturale… io che fino a poco tempo prima mi nutrivo di surgelati e pranzi lampo al bar, mi sono ritrovata a lavorare anche in alcuni ristoranti! Il mio blog lamartinaverde.com mi ha spalancato le porte di un modo a me sconosciuto e, prima di decidere di dedicarmi solo ai corsi di cucina che ho chiamato “ corsi di cucina conviviale vegan”, ho lavorato al ristorante Konnubio e alla Brac, dando il mio contributo per la partita vegan. È stata un’esperienza molto formativa, soprattutto per me con un passato da topo di biblioteca.. mi sono fatta i muscoli sia fisici che morali, e ho creato le basi di un lavoro che desidero nel tempo diventi sempre più la mia professione.  I corsi di cucina conviviali mi rappresentano, sono per me l’occasione di incontrare persone nuove, conoscerci cucinando, imbastire pranzi o cene dall’antipasto al dolce, che poi consumiamo insieme in luoghi magici (a Roma ad esempio ho tenuto corsi presso la Latteria Studio, zona Monteverde o presso La Casa di Silvestro, vicino San Giovanni.. a Firenze sono stata ospite in meravigliose case private..
Da dove arriva Martina? Quali le sue radici? Verde è il nome che ti sei scelta?
Da Fiesole, dove sono nata nel giugno del 1982. E sono una toscana di sangue puro e tenace, nel mio dna sono state avvistate tracce di cavolo nero. Da dove arriva questo nome? Questo bisognerebbe chiederlo ai miei genitori! Martinaverde non è un nomignolo ma il mio vero nome… in nome omen si dice, e a quanto pare in questo colore era veramente scritto il mio destino.
Grazie a questa nuova vita in cucina ho imparato una cosa molto importante su di me, che sbaglio ad avere pregiudizi. Avevo deciso che non sapevo cucinare, e lo avevo deciso a priori. Nel tempo invece sono tornati a galla tutti i ricordi della mia infanzia passati ad osservare le mie meravigliose nonne a cucinare, e ho riconosciuto un sapore antico in quello che faccio, una sapermi muovere tra le pentole, i profumi e i sapori che mai mi sarei immaginata. Quando 8 anni fa decisi di togliere i derivati animali dalla mia dieta, mi diedi ai primi esperimenti. Ero veramente inesperta, ma sono golosa, e questo mi ha molto aiutata. Un giorno preparai dei dolcetti, non erano cattivi, ma nemmeno eccelsi. E un amico mi disse che..erano la cosa più schifosa che avesse mai assaggiato! Ricordo quel momento come quello della svolta.. pensai: ora ti faccio vedere io! Nessuno può dirmi se sono o non sono capace! Confesso che quel lampo di ribellione è stato fondamentale, perché oggi le mie ricette raccontano la storia della mia evoluzione in cucina. Magari sono meno prolifica e bradipesca nel pubblicare ricette, rispetto ad altri blogger, ma di sicuro le mie sono tutte ricette originali.
Qual’ è la  tua filosofia?
Mettermi in discussione e lavorare per essere sempre il più gentile possibile: a tavola come nelle relazioni.  E non arrendermi mai. Questo richiede un grande allenamento, soprattutto quando al centomiliardesimo tentativo si liquefanno i macarons di aquafaba  (l’acqua di cottura dei ceci che monta a neve e che per me è una vera ossessione), ma come dice Rossella, domani è un altro giorno!
Tu oggi sei una blogger. Cosa vuol dire essere una blogger?
Quando ai corsi mi chiedono come e se sono vegan, io rispondo che sono Martinaverde. Tendo a togliermi tutte le etichette di dosso, perché spogliandosi dalle definizioni si crea uno spazio più libero dove dialogare e costruire valore. Quindi per rispondere alla tua domanda “non mi sento una blogger”… in ogni modo la cosa più bella dello scrivere un blog sono le persone che mi danno credito e provano le mie ricette. All’inizio non immaginavo che qualcuno potesse veramente leggere il mio blog, ma adesso a distanza di 4 anni scopro una gran numero di persone che fanno il tifo per me è mi incoraggiano a continuare con spadellamenti ed esperimenti mangerecci.
Come vedi il tuo futuro nel mondo del food?
Non lo so, ma voglio impegnarmi ancora di più. Nel mio futuro prossimo vedo un orto, questo sì! E magari un libro scritto da me (editore che leggi di soppiatto questa intervista, adesso è il momento di farti avanti e sostenere il mio progetto di un libro tutto mio, non essere timido!)
Voglio però ringraziare le persone che hanno fiducia in me, partecipano ai miei corsi e sperimentano le mie ricette, le aziende con le quali ho collaborato, le riviste per le quali ho pubblicato ricette, gli organizzatori dei festival di cucina ai quali sono stata invitata a partecipare con laboratori, perché la loro stima e fiducia sono il presupposto della mia futura crescita professionale.

grazie Roberta, grazie GustarViaggiando!

 

P.S. se vi ho deluso per la foto senza smalto rosso, bhè avete ragione, devo rimettermi in carreggiata, non posso accampare per sempre la scusa del trasloco! 😉
P.S2 nella foto mi vedete intenta a fare i miei estratti di frutta e verdura al Baroccino, ricordate? ecco il link dell’evento per rinfrescarvi la memoria, e qui trovate le mie ricette da bere per dissetarvi nei fatti!

 

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